Quello che alcuni chiamano esperienza
Avanzavo di asse in asse
un lento e cauto cammino
le stelle intorno al capo percepivo
intorno ai piedi il mare –
Nulla sapevo se non che il successivo
poteva essere il mio centimetro finale –
Questo mi dava quell’andatura incerta
che alcuni chiamano esperienza
Emily Dickinson
Queste parole della Dickinson mi aprono una finestra sulla misteriosa creatività del presente, che con ricchezza porta novità e trasformazioni ad ogni passo, ad ogni respiro. Potremmo essere molto spinti verso una maggiore certezza dalle abitudini della mente di cercare parametri fissi, schemi ripetibili, e scoprirci con imbarazzo quando non sappiamo cosa accadrà poco dopo. Poi, se ci fermiamo, possiamo notare che questa tendenza della mente a prevedere, programmare, ripetere, è qualcosa di davvero poco affidabile. Se lasciamo andare queste tendenze per un po’, si apre il momento presente.
Cosa ci accade in questi frangenti? Potremmo scoprire, se restiamo aperti come principianti, che tramite questa incertezza iniziamo ad incontrare la vita, che come ci viene spesso detto non è prevedibile. Ma come è incontrare la vita veramente? Come è essere pienamente vivi? Cos’è quello che alcuni chiamano esperienza viva?
Pratica di mindfulness: pratica di consapevolezza.
4 Comments
Vivo nel buio più profondo cerco disperatamente una luce col la paura di non trovarla.
Buongiorno Mauro, grazie di aver lasciato un segno del tuo passaggio. Posso chiederti cosa è per te questo buio e questa luce?
La presenza continua e la paura della morte il nulla il vuoto cosmico alla fine di questa vita.
Ci sono molti modi per praticare la presenza, quale è il tuo? Grazie di aver risposto Mauro!