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Bramosia – Il sistema della Ricerca / Aspettativa

Bramosia - Il sistema della Ricerca / Aspettativa - Mindfulness Sardegna

Iniziamo il nostro viaggio all’interno dei sistemi emotivi di base partendo dal più importante: il sistema della ricerca / aspettativa. Tale sistema è il fondamento dell’attività di ogni animale, dai topolini all’uomo.

È quel sistema che consente agli animali (anche all’uomo) di cercare, trovare, acquisire tutte le risorse necessarie per la sopravvivenza (e, grazie all’apprendimento, anche le altre risorse). Perciò la sua attivazione genera il comportamento di avvicinamento ed un’emozione di bramosia anticipatoria, di anticipazione eccitata e leggermente euforica. Questa emozione la viviamo prima di soddisfare i nostri impulsi, desideri o scopi, ed è diversa dal piacere di aver raggiunto una meta o soddisfatto un desiderio.

La spinta a ricercare

Questo sistema ci spinge ad impegnarci attivamente – proattivamente – nel mondo allo scopo di reperire le risorse a noi necessarie per svilupparci, così come per evitare pericoli e minacce. Esso promuove l’apprendimento, soprattutto quello relativo agli eventi appetitivi, per esempio mangiare, bere o fare sesso. È quindi fondamentale per l’apprendimento operante, uno dei più studiati in tutta la scienza moderna. Energizza tutte le nostre capacità, dagli impulsi più semplici alle vette del pensiero astratto, dal pensiero strategico a quello creativo, dandoci quel senso di importanza e di spinta a continuare in quel comportamento che preannuncia un evento soddisfacente (aspettativa, intesa sul piano emotivo). Inoltre è fondamentale nella persistenza del comportamento del tempo, in modo tale da non scoraggiarci ai primi insuccessi. Ci fornisce la spinta necessaria ad ideare modi nuovi per soddisfare i nostri bisogni.

Praticamente, è come un generatore spontaneo del comportamento che conduce in modo attivo le persone nei luoghi in cui l’apprendimento consente loro di sviluppare nuove conoscenze, guidare i loro sistemi emotivi, creare strutture nuove che facilitano la sopravvivenza. È fondamentale, perché permette all’apprendimento di avere luogo, e quindi è il precursore del cambiamento.

È attivato dall’interno del cervello e dagli stimoli rappresentanti una novità per l’organismo, e nell’uomo gli eventi capaci di stimolarlo sono modificati dall’apprendimento, in modo molto individualizzato.

Sta per arrivare, ancora un po’!

Questo sistema svolge un ruolo fondamentale nella fase appetitiva di tutti gli altri sistemi emotivi di base ‘positivi’ (gioia e socializzazione, amorevolezza e cura), dalla fuga dalle punizioni e nel sollievo dalle avversità. Perciò è fondamentale nella ricerca delle relazioni, delle nuove amicizie, nel loro consolidamento, nello sviluppo delle relazioni affettive e sessuali, nel promuovere la soddisfazione del nostro desiderio di stare con gli altri, di amare e sentirci amati.

Quando attendiamo impazientemente qualcosa, quando lavoriamo per ottenere qualcosa o per fuggire da qualcosa il sistema della Ricerca energizza i nostri comportamenti e atteggiamenti. Esso ci spinge ad esplorare nuovi territori fisici ed intellettuali e trasforma attività ordinarie in attività eccitanti, coinvolgenti. Ci permette di sopportare la parziale mancanza di soddisfazione dei nostri bisogni, da quelli più basilari come il sonno a quelli più elevati come il bisogno di amore, dandoci la speranza che alla fine saremo soddisfatti.

Dal pasto alla ricerca spirituale

Durante l’evoluzione il neurotrasmettitore responsabile di questa spinta è stata ed è la dopamina. Nella sua componente più primitiva, rettile, del sistema della Ricerca è attivata dalla fame e dai bisogni primari stimolati dal sistema del Piacere corporeo.

Nel corso dell’evoluzione dal cervello rettile al cervello mammifero e al neocorticale il sistema della Ricerca ha sviluppato progressivamente la ricerca emotiva, affettiva e sociale, permettendo la ricerca attiva di amicizie, relazioni, partner, socializzazione.

dopamina

Negli esseri umani il sistema ha una forte connessione con la corteccia frontale che energizza i processi cognitivi neocorticali, sviluppando una dimensione mentale, culturalizzata e intellettuale. Per queste ragioni nell’essere umano si manifesta anche come spinta creativa, curiosità e ricerca della conoscenza in genere, della ricerca scientifica, artistica o storica e infine della ricerca psicologica e della coscienza di Sé.

Ipo, iper, equilibrio

Chiaramente questo sistema si esprime anche sul livello psicosomatico, dall’attività muscolare ed energetica, al dinamismo emotivo e cognitivo, al senso di vitalità. La persone con chiara attivazione di questo sistema hanno spesso un buon calore corporeo, gli occhi sono presenti, vivaci e brillanti, manifestano una buona respirazione toracica.

Le disfunzioni di questo sistema possono portare a svariate condizioni patologiche. Se è ipoattivato tendiamo a sentirci privi di speranza, siamo letargici e con mancanza di dinamismo. Ci sono prove che il suo malfunzionamento è implicato nella depressione (ipoattivazione) o alla mania delirante, alla schizofrenia paranoide (iperattivazione), e nelle dipendenze da sostanze (alcool, cocaina, eroina, nicotina), da sesso e da internet.

Un sistema della ricerca ben funzionante è quindi essenziale per la nostra salute fisica ed emotiva, ed è fondamentale anche per la promozione di un cambiamento nel comportamento delle persone, in modo da poter generare nuovi apprendimenti che permettano di trovare un nuovo equilibrio al Sé psicosomatico. Ogni psicoterapia pertanto dovrebbe andare a stimolare questo sistema.

Gianluca Ostuni
Gianluca Ostuni
Psicologo, Insegnante MBSR qualificato presso il Center for Mindfulness UMass (fondato da Jon Kabat-Zinn), Insegnante di Mindfulness Psicosomatica.

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